Dora Vanelli – Comunicare l'Impresa
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Archive for ‘Archivio’

La gente comune utilizza le tecnologie meglio delle aziende

By: doraVanelli \ Comments: 7 \ Date: 23 Febbraio 2011
Su Prima Comunicazione del mese di febbraio è pubblicato un articolo più che mai vero e rispondente alla realtà.
Siamo nell’era del web 2.0, di un approccio “social”, in una realtà in cui l’evoluzione dei media porta ad un consumo diversificato dei contenuti web. E’ cambiato il rapporto del consumatore nei confronti del brand; c’è maturità, consapevolezza, condivisione, confronto.  I social network sono i luoghi di massima presenza.
Tutte cose che sappiamo, abbiamo letto e ascoltato ovunque!
Ma le aziende? Un marketing manager su tre dichiara di non avere in previsione programmi di comunicazione che includano i SM.
Altri corrono il rischio di voler sbarcare su tanti social network, senza però riuscire a gestirli al meglio.
In ogni caso la  volontà prevalente è di fare informazione online sul prodotto e sulle novità aziendali, privilegiando una modalità di comunicazione monodirezionale, che non preveda l’ interazione.
E allora? 
Le imprese italiane utilizzano le nuove tecnologie basate su Internet per risparmiare ma quasi sempre non sono ancora capaci di usarle bene per collaborare. Anzi, molte aziende ed enti pubblici proibiscono i social network, i wiki, i forum, i blog e in generale gli strumenti più avanzati di collaborazione informale nati nel mondo consumer e giovanile perchè “distraggono”.
Mentre le tecnologie mass market corrono, paradossalmente le aziende restano indietro. 
Ma Internet, e in particolare il web 2.0, è prezioso perché permette di sviluppare le attività di interazione, e quindi forme molto produttive di collaborazione: consente di trovare e sfruttare le migliori competenze ovunque esse siano, di attraversare le barriere che frenano i flussi di informazione, e infine di collaborare per raggiungere obiettivi complessi.
Viene da chiedersi perchè i manager non colgano il fenomeno?

E  non volendo pensare che sia perchè non lo conoscono rispondo: perchè non è mai stato fatto e non è sempre facile, soprattutto in aziende dimensionate, essere portatori di cambiamento.
Ma così si rimane indietro e si perdono clienti!

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Stay hungry, stay foolish!

By: doraVanelli \ Comments: 1 \ Date: 22 Febbraio 2011
Il presidente Barack Obama, in visita a San Francisco, ha voluto incontrare giovedì scorso i leader della tecnologia mondiale. Tra questi, ovviamente Steve Jobs e Mark Zuckemberg, oltre che gli AD di Twitter  Google, Yahoo (ma non c’era Microsoft).
Una cena molto riservata e informale.
Steve Jobs,  dato per morente per una recrudescenza del cancro al pancreas dal National Enquirer, ha partecipato alla cena seduto vicino al Presidente.
La grandezza di Jobs e la sua semplicità nel vivere si evince dal discorso che fece nel 2005 ai neolaurati dell’Università di Stanford. 
E io desidero postarlo sul mio blog, sottotitolato in italiano.

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140 News Net

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 12 Febbraio 2011
140 News Net, in breve 140nn, è un canale in italiano di fatti in anteprima, di news e di approfondimenti filtrati attraverso i Social Media a cura di Luca Alagna.
Un esperimento di quello che si potrebbe definire Social Media Journalism o Personal Journalism maturato dopo l’inizio dell’esperienza iraniana fatta da Alagna.
Gli aggiornamenti  avvengono principalmente sul profilo Twitter ma l’interazione è seguita direttamente su Facebook e su Friendfeed.
In questo sito potete trovare ulteriori approfondimenti, analisi e notizie basate su questi fatti.
Il nome 140 News Net racchiude queste caratteristiche: 
140 (Twitter, la sintesi, la velocità e l’interazione), News (l’oggetto), Net (la rete, la lente dei Social Media).
 

La linea editoriale prevede la raccolta di singoli “fatti” filtrati attraverso i Social Media, senza inclinazioni di alcun genere (politiche o altro), sia all’interno dell’agenda dei mainstream media (il menù informativo che ogni giorno ci propongono tv e giornali) con lo scopo di completare o approfondire il quadro generale, sia all’interno di un’agenda dei Social Media facendo venire alla luce gli argomenti che interessano di più milioni di individui online e che spesso non arrivano all’opinione pubblica.

Bell’idea e bel servizio che Luca ci offre!

www.140nn.com

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L’ufficio stampa si evolve

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 9 Febbraio 2011
Se fino a 6/7  anni fa l’ufficio stampa doveva diffondere ai media le notizie relative alla propria organizzazione per darne visibilità e una percezione positiva, oggi deve rivedere il suo ruolo perchè l’impresa non si racconta nè si mette in vetrina ma deve saper ascoltare.

Tutto ciò richiede sensibilità e  un approccio in cui la conversazione con le persone non è percepito come un costo bensì come opportunità di conoscenza . 
Al centro dell’attenzione ci sono le persone  e in questo scenario le organizzazioni e i loro uffici stampa diventano “aperti” e comunicativi, pena l’insuccesso delle organizzazioni stesse.
Prima conosciamo chi siano i nostri interlocutori, le motivazioni che li conducano verso di noi, capiamo cosa possiamo fare  per soddisfarli e in quale modo, soltanto dopo adottiamo i giusti strumenti di comunicazione per interagire.

E questo approccio di apertura cambia anche i meccanismi della narrazione delle organizzazioni, non più autoreferenziale ma condivisa e coinvolgente. 
In questo scenario l’ufficio stampa ridelinea il proprio ruolo di analisi e di ascolto, elabora le informazioni interne ed esterne e le veicola ai vari pubblici in base alle loro specifiche richieste ed esigenze.
Il suo ruolo “classico” di monitoraggio si evolve in un vero e proprio strumento di osservazione delle tendenze, delle evoluzioni e degli interessi degli stakeholder e a questo va aggiunto un focus costante sulle dinamiche interne dell’organizzazione;
ed è da questa analisi comparata esterna ed interna che l’ufficio stampa 2.0 è in grado di valutare strategie utili al suo successo.
Questo sviluppo di competenze è un passo necessario per chi opera nel settore che oltre a elaborare e comunicare deve saper analizzare, scegliere, progettare e coordinare.

Il reale valore nel terzo millennio delle aziende e dei manager che le dirigono, non sarà il fatturato che essi producono, bensì il numero e la qualità delle relazioni da essi instaurati con i propri target interlocutori e di riferimento interni ed esterni“

Jeremy Rifkin
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Sfrappole, chiacchiere, cenci, frappe….

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 9 Febbraio 2011

Sono dolci tipici di Carnevale che prendono nomi differenti a seconda della regione, in Emilia si chiamano  “sfrappole”.

Oggi ho letto di tutto e di più,  sui social media, sulle strategie di marketing ad essi collegati, ho confrontato infografici, statistche e previsioni per il 2011, insomma…. mi sono detta che io stasera potevo solo darmi alla “cucina” e così ho fatto.

Rispolverando una ricetta della mia nonna Anna che per Carnevale immancabilmente mi faceva questo dolce da me molto apprezzato, mi sono cimentata ai fornelli cercando di essere  all’altezza.

250 g di farina
50 g di zucchero
una bustina di vaniglia
due uova
20 g di burro
15 ml di brandy
olio d’oliva
zucchero a velo

Ho mescolato insieme la farina, lo zucchero e la vaniglia e creato un incavo per le   uova, il burro ammorbidito e un pizzico di sale.

Ho “provato” ad impastare alla vecchia maniera ma il tutto è presto finito nell’impastatrice!
Ho poi aggiunto il brandy (c’è chi mette la grappa) e lasciato la pasta riposare per 30 minuti.

Con il mattarello ho tirato una sfoglia di circa mezzo cm e, con l’aiuto di una rotella dentata, ho fatto dei rettangoli.

Ho fritto in abbondante olio la pasta da entrambi i lati, ho scolato con la schiumarola e  asciugato su carta da cucina….
….il gatto che fino a quel momento supervisionava le operazioni è andato via …
…puzza?? nooooo, “ODORE” di fritto ovunque!
Alla fine ho raggiunto il risultato, ho spolverizzato con abbondante zucchero velo le mie sfrappole e mi sono fiondata sotto la doccia! 
Ma come faceva mia nonna a friggerne chili per tutti sempre col sorriso?!
le nonne: una categoria da salvaguardare:))
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Gli Sneezer

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 7 Febbraio 2011
Continuando il mio post sul passaparola di alcuni giorni fa, oggi approfondisco l’argomento  Sneezer.
Sappiamo che un’operazione di viral marketing  identifica solo quelle persone maggiormente interessate a “quel” particolare messaggio che viene veicolato in modo accattivante e “valuable” per loro e che ne incoraggia sempre la condivisione.
Letteralmente “Sneezer” sono coloro che “starnutiscono” raccontando a colleghi e ad amici pregi e difetti di un prodotto, di un servizio, di una marca.
La loro opinione è tenuta in grande considerazione perchè gli sneezer sono gli artefici della propagazione virale di percezioni e idee positive o negative che andranno ad influenzare l’acquisto.
Per il successo di un prodotto, soprattutto in fase di lancio, è basilare individuare questi diffusori adottando strategie appropriate per ottenerne l’appoggio.
Due sono i tipi di Sneezer: coloro che agiscono in base a un compenso e i “powerfull”, i più forti che agiscono solo se sono realmente convinti del valore aggiunto della marca o per il piacere che deriva loro dall’essere opinion leader e  generatori di tendenze.
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Napoleone e il management

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 3 Febbraio 2011
Sto terminando la lettura di questo testo di Jerry Manas. 
Con stile attuale e avvincente fonde passaggi storici a elementi di project management. 
L’idea di Manas infatti è di sottolineare come le abilità diplomatiche e strategiche di Bonaparte si possano  applicare alla gestione di progetti in un mercato competitivo.
Il testo è organizzato in tre parti.
La prima ripercorre l’ascesa e le straordinarie capacità analitiche e organizzative del personaggio.
La seconda sottolinea sei principi che per l’autore hanno contribuito al suo successo politico e militare e che sono applicabili alla realtà manageriale attuale.
La terza analizza invece i punti di debolezza che hanno determinato la sua caduta partendo dal presupposto che spesso si impara più dagli errori che dai successi.
Oltre agli esempi e alle affermazioni tratti direttamente dalla storia, l’autore riprende alcuni sistemi forniti da esperti di business integrando così insegnamenti che spaziano dal 1700 ai giorni nostri.
Mi piace l’approccio di Manas alla storia del personaggio, il suo stile pulito e il contenuto trattato con grande chiarezza.
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Il passaparola

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 31 Gennaio 2011
Da quando esiste il web si sono sviluppati in esso aree e servizi per dare spazio alle persone e alle loro conversazioni. 
Chat, blog, social network, forum. Le persone si incontrano, dialogano e discutono finalmente senza filtri.
Questi strumenti hanno amplificato il potere del word of mounth (scritto all’anglosassone), proiettandolo in una dimensione virale, globale e potenzialmente illimitata.
Tutti amiamo parlare delle esperienze che ci riguardano più da vicino e ascoltiamo con interesse quanto ci viene raccontato.
Condividiamo  informazioni, punti di vista, opinioni  siano esse positive o negative inerenti un servizio o un prodotto che ci interessa.
Il passaparola è un modo/sistema democratico che si basa esclusivamente sull’autorevolezza e la reputazione on line di chi veicola il messaggio ed è implicito che sia efficace solo se c’è trasparenza, chiarezza e sincerità.
Le bugie sul web vengono intercettate velocemente e le campagne  “pilotate”, non spontanee e disinteressate si rivelano deleterie e ad  effetto boomerang su chi le ha diffuse. 
Il social customer (cliente 2.0) utilizza la rete per esprimersi a 360° al fine di avviare una relazione diretta e alla pari con l’azienda di sua fiducia a cui chiede informazioni specifiche, dettagli tecnici, supporto in tempo reale.
Tutto questo deve avvenire rispettando un codice etico che è stato perfettamente delineato su wommi,  associazione italiana dei professionisti del “wom” che si fonda su tre elementi:
onestà di relazione
onestà di opinione 
onestà d’identità
Al centro c’è il cliente o consumatore, o social customer che dir si voglia ….sempre!
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Su FB le grandi donne del passato

By: doraVanelli \ Comments: 2 \ Date: 27 Gennaio 2011
Un’iniziativa carina e intelligente ieri ha preso  piede su FB.
Un gruppo di donne amiche tra loro e, aggiungo,  molto in gamba perchè le conosco, hanno lanciato un’iniziativa  speciale.
In un periodo in cui la stampa, voyeristica e morbosa, sembra attribuire alle donne come unica professione “il lavoro più antico del mondo”, propongono a tutte le donne di FB  di riscoprire le grandi figure femminili del passato, donne che ci rendono orgogliose, per dare prova  a quelle del presente  che esistono  modelli diversi di identificazione.
“Scegliamo una grande donna della storia e usiamola  nel nostro profilo”
Questo il messaggio!
Io ho scelto Maria Montessori, nata più di 150 anni fa, una delle prime donne ad essersi laureata in Medicina in Italia, nota per le sue lotte sui diritti sociali femminili e per il suo impegno a favore dei bambini psicolabili.
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