Il mio racconto

Dopo anni in cui scrivo per “Altri” ho voluto scrivere qualcosa di “Mio”.
Ho raccontato la storia di Alice e Andrea così com’è nata: senza dare una risposta netta e senza prendere una posizione.
Si sono incontrati quando la vita sembrava già definita, quando i percorsi erano tracciati e le scelte già fatte.
Si sono trovati su quella stessa isola che li aveva visti crescere, ignara che un giorno sarebbe diventata il simbolo di un legame impossibile da spiegare ma troppo forte per essere negato.
L’ambiguità e l’assenza di giudizio permettono al lettore di entrarci dentro, di riflettersi, interrogarsi e rispecchiarsi.
Alice e Andrea non sono personaggi delle favole, sono tutti noi, umani, imperfetti e la loro storia è fatta di dubbi e desideri contrastanti.
Ho voluto aprire due strade al lettore permettendogli di scegliere: forse resteranno insieme o forse si perderanno.
La narrazione vuole rispettare la complessità della vita che non offre sempre soluzioni semplici; certe storie non hanno una unica verità, ci sono legami che sfuggono alle regole, incontri che lasciano il segno senza trovare un posto preciso nel quotidiano. Quello di Alice e Andrea è un rapporto che vive tra il possibile e l’impossibile che non pretende assoluzioni né cerca giudizi.
Quanti si sono trovati almeno una volta nella vita in quella zona di confine?
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