Dora Vanelli – Comunicare l'Impresa
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Archive for ‘Archivio’

La ventisettesima ora

By: doraVanelli \ Comments: 1 \ Date: 12 Maggio 2011
La 27ORA è un blog che  racconta le storie di donne che  inseguono un equilibrio tra lavoro (che sia in ufficio o in casa), famiglia e se stesse. 
Lo leggo, mi identifico, sorrido, mi arrabbio: 
oggi mi sono alzata alle 6,50 e la mia giornata si è articolata come segue (a grandi linee): caffè, avviamento lavatrice, nutrito il gatto,  scaricato @,  risposto alle @, verificato con assistenza Blogger perchè il mio blog fosse scomparso dal web , appuntamento alle 9,00 e alle 11,00 incontro in cantiere  (sto per traslocare, tanto per alleggerirmi) , fila in posta per pagare i bollettini per mia figlia che prende il patentino (ma va in autobus che è meglio!!!), 4 fette di  bresaola mangiate al volo per potere poi avere il tempo di arrampicarmi sulla scala con cacciavite e smontare le aste delle tende, un lampadario (mi sono improvvisata anche elettricista!) e due appliques che ho incartato e portato nel pomeriggio ad un mercatino dell’usato che ho trovato da poco in zona Lame. Dove metto tutte quelle cose che non mi porto dietro nel trasloco? Detto, fatto. Questo mercatino “Cose di altre case” fa per me !
Poi, passaggio dal medico per certificato, sempre per patentino di mia figlia, telefonate di lavoro e ai fornitori , sempre per il cantiere e spesa (qualcuno bisogna pure che la faccia) e ora sono qui a testimoniare quanto sia vero  ciò che viene riportato su questo blog tutto al femminile :))
Il nome nasce da uno studio secondo il quale la giornata delle donne in Italia dura 27ore allungandosi su un confine pubblico-privato che diventa sempre più flessibile e spesso incerto. 
Tempi di multitasking, per scelta e/o per forza. Prospettive professionali e desiderio di maternità; genitori che crescono i figli e figli che accudiscono i genitori anziani; cronache affettive in coppia, da single, tra amici; questioni di diritti, di leadership e di autostima. 
Sono i baratti quotidiani, che generano dubbi comuni e soluzioni personali. 
Nel blog si  scambiano suggerimenti notizie,riflessioni serie e  leggere.  
Il blog è curato da 15 giornaliste del Corriere della Sera, accoglie contributi e spunti di tutta la redazione, ma è soprattutto uno spazio aperto alle lettrici e ai lettori che vogliono condividere avventure e disavventure quotidiane.
Mi chiedo: ” ma se tornassi a nascere vorrei essere un uomo?”
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Voglio fare la Gigwalker!

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 10 Maggio 2011
Una nuova applicazione disponibile per IPhone sull’Apple Store che consente di guadagnare scattando foto è stata lanciata negli Stati Uniti.
La rete è un enorme bacino di risorse e i possessori di iPhone possono essere coinvolti come manodopera specializzata e istantanea.  Con la diffusione dei dispositivi mobili in costante aumento  le potenzialità sono sempre maggiori.
Questa volta è Gigwalk, che sfrutta queste potenzialità per dare alle persone compiti brevi nei loro normali tragitti quotidiani.
Il servizio di Gigwalk è stato lanciato alcuni giorni fa negli Stati Uniti e gli sviluppatori promettono centinaia di usi del sistema: le società di cartografia possono sfruttarlo per verificare le strade, i segnali e la creazione di mappe. Le società immobiliari per ottenere immagini delle proprietà da vendere. Le aziende per i controlli sulla vendita dei loro prodotti e sull’allestimento degli espositori.
l lavoro consiste nel verificare, aggiornare o migliorare le informazioni che utilizzano la geolocalizzazione…… dall’aggiungere ai dati di un ristorante il menu e le carte di credito accettate al controllare la segnaletica stradale
Il sistema funziona così: un’azienda pubblica l’annuncio di un lavoro da compiere per il gigwalker che si trova nelle vicinanze e ha un iPhone. 
Ogni “missione” prevede lo scatto di una o più foto e l’invio delle informazioni tramite l’applicazione scaricata.
Se l’azienda ritiene che il compito sia stato portato a termine nel modo giusto, allora il gigwalker è pagato da 3 fino ad un massimo di 90 dollari a volta e – assicura l’azienda – c’è chi è riuscito a guadagnarne nei primi mesi di sperimentazione anche 1600 dollari.
Negli Stati Uniti il lancio di Gigwalk è avvenuto nelle principali città: Los Angeles, San Francisco, New York, Chicago, Philadelphia, Boston e Miami. 

Con Gigwalk si evolve il concetto di crowd-job remoto, cioè brevi lavoretti eseguiti da un gruppo di persone non organizzate e controllati attraverso il Gps.
Niente costi di gestione, niente contratti, un guadagno di  pochi dollari alla volta ma sappiamo bene che un dollaro oggi, un dollaro domani ….:))

Gigwalk non è ancora attivo in Europa ma  appena “sbarca” in Italia io mi offro!!

Un esempio from Chicago
http://www.crewyard.com

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IULMpedia

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 5 Maggio 2011

Nasce da un progetto di IULM, la wiki-enciclopedia della comunicazione.

L’Università, specializzata nelle lingue e nella comunicazione, ha ideato questo progetto per sviluppare e promuovere una corretta cultura nell’ambito della comunicazione.
Il modello è quello di Wikipedia e raccoglie in modo sistematico le varie voci e definizioni che tutti possono consultare e modificare le definizioni, dopo essersi registrati.
Uno strumento di consultazione gratuita e allo stesso tempo un luogo di condivisione e approfondimento, i cui contenuti sono progressivamente arricchiti dai suoi stessi utenti in pieno modello web 2.0.
E’ un progetto giovanissimo che mi piace e in cui credo per accrescere, promuovere e orientarsi in questo sfaccettato mondo.

IULMpedia

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Vendere relazioni

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 3 Maggio 2011
Oggi chiacchieravo con una persona che fa parte della forza vendita di un’azienda che produce e distribuisce arredamento e complementi  per la casa.
Tra un mese trasloco per cui ho girato su parecchi punti vendita per trovare quello che cercavo!

In questa azienda il personale ha  un buon approccio col cliente e un alto grado di  capacità di capirlo nei suoi bisogni espliciti ma soprattutto non dichiarati.

Nonostante tutto mi si dice che qualcosa non va….. Ma rispetto a cosa?
Risultati di vendita: fatturato e quantità vendute? numero di clienti acquisiti? numero di clienti persi?numero di visite?soddisfazione da parte dei clienti?comunicazione?

Mi sarebbe piaciuto scambiare due chiacchiere anche col titolare e il management….
sono state capite, mi chiedo,  le dinamiche e l’evoluzione del consumatore tipo e il mondo del consumo in generale? 

Perchè tutto parte da qui, come ho già ampiamente illustrato in post precedenti; 
grazie al  web, alle aziende si sono aperti canali differenti dai soliti per entrare in contatto con il cliente, per conoscerlo e coinvolgerlo. Un vero processo di democratizzazione è in atto che influisce sui processi di sviluppo interni ma anche  sulla percezione che l’azienda da ai pubblici esterni.

Quando il cliente arriva nello show room desidera  prima “acquistare” i valori del brand,  instaurare quella relazione necessaria per aprire quel canale di fiducia che lo conduce a credere in noi, nella nostra serietà competenza e professionalità.

Dobbiamo renderci conto che il cliente è un player attivo che desidera comunicare bilateralmente con l’azienda e influenzarne anche le scelte. Di conseguenza comprerà il nostro prodotto o il nostro servizio.

Prima si parlava di customer satisfaction ora di customer empowerment.

Interessante Muji che ha adottato una strategia di co-selezione invitando i suoi clienti fedeli a valutare l’appeal di nuovi concept di prodotti: soltanto quelli che hanno ricevuto un sostanziale numero di pre-ordinazioni sono stati inseriti in una delle linee esistenti.
La sfida consiste oggi nello sviluppare strategie che possano raggiungere i consumatori giusti sulla base del loro comportamento e delle loro preferenze effettive, nel punto di vendita. 
Le informazioni raccolte, la tecnologia a supporto del trattamento dei dati e i sistemi in store rappresentano la via attraverso la quale agire. 

La promozione non selettiva è ormai solo un cattivo investimento; comunicazioni più mirate, rilevanti e precise costituiscono il valore aggiunto in un ambiente frammentato nel quale il consumatore ha un potere e una scelta senza precedenti.

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Digital Week a Venezia – dal 3 al 5 maggio

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 27 Aprile 2011
Il programma si sviluppa nell’arco delle tre giornate si compone di:
Workshop Tematici: sessioni della durata di circa 1,5 ore in cui alcuni temi vengono esaminati con l’intervento di diversi relatori, con la finalità di apprendere lo “stato dell’arte”, conoscere esperienze e cogliere trend importanti;
Fast Workshop: sessioni della durata di circa 20 minuti in cui un relatore propone dei contenuti mirati a condividere un’esperienza o fornire indicazioni ai partecipanti in merito ad un determinato tema o attività, con un taglio più didattico e/o di stimolo;
Special Event: appuntamenti particolari organizzati da Ca’ Foscari o da altri soggetti per la presentazione di determinati contenuti (anteprime, contest, ecc.).
Le tre giornate avranno una caratterizzazione tendenziale, nel senso che il programma tenderà ad approfondire l’impatto della digitalizzazione in modo più mirato per i seguenti ambiti:
3 Maggio: istituzioni, società, lavoro, ricerca
4 Maggio: innovazione, impresa, comunicazione, lifestyle
5 Maggio: creatività, apprendimento, design, tempo libero
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Le 5 donne al Top dei social media americani

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 21 Aprile 2011

Ho letto sul gruppo di Linkedin Girl Geek Life un post che mi è piaciuto (perchè donna!) sulle cinque donne  che negli USA si sono distinte nel social media market. Operando più in sordina di molti uomini (ma questa è una nostra caratteristica) hanno apportato dei contributi molto interessanti e innovativi.
Eccole!

Jenn Allen
Fondatrice del sito rtist.com, una piazza virtuale per artisti che desiderano vendere le loro opere senza commissione. E’ possibile cercare le opera attraverso parole chiave, artista, prezzo.

Cyan Banister
Ha fondato zivity.com un social network per modelli, artisti e fotografi ed è impegnata a 360° nel mondo dei SM.

Kristie Wells
Ha fondato un social media come organizzazione no profit che mette in contatto professionisti del settore a livello internazionale socialmediaclub.org


Joanna Lord
E’ un’esperta di pay per click, ha un blog frequentatissimo joannalord.com e ha fondato un sito che confronta le ricerche di lavoro YourJobStop

Melanie Notkin
Ha creato un social media per le tante donne che non hanno un figlio proprio ma bambini importanti nella loro vita, savvyauntie.com, una community per zie, madrine ecc. Sono centinaia di migliaia le iscritte.

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Scaletta per parlare in pubblico

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 18 Aprile 2011
Alcuni giorni fa stavo dando consigli “volanti” ad una persona che dovrà tenere un discorso in pubblico per la prima volta. Pochi ma utili consigli che noi magari diamo per scontati ma che invece, per chi non lo ha mai fatto, sono un valido supporto.
In un intervento in pubblico, tranne nei casi di discorsi ufficiali nei quali sia assolutamente indispensabile leggere fedelmente il testo (quando si riportano articoli di legge, testo di uno statuto ecc..) è bene evitare la lettura. Questo a vantaggio della vivacità espositiva.
Per non incorrere però in vuoti di memoria o in lunghe divagazioni, dobbiamo contare su una griglia che chiamiamo “scaletta”, da organizzare preventivamente.
Una solida scaletta è in grado di ridurre la paura di essere impreparati, dal momento che questa tensione è procurata dal timore di non sapere cosa dire e in quale ordine.
La scaletta non va imparata a memoria: serve per essere guardata di sfuggita e pertanto la si deve poter visualizzare in modo chiaro. Non può pertanto essere redatta con la stessa tecnica con la quale si prendono appunti, poichè la calligrafia minuta e imprecisa si rivela una trappola nel momento dell’utilizzo.
* facciamo “l’inventario” degli argomenti che vogliamo toccare
* disponiamoli nell’ordine di importanza e poniamo in testa il contenuto più importante
* isoliamo le parole-chiave (quelle senza le quali il discorso non ha significato)
* disponiamo le parole-chiave e le frasi-guida in modo grafico 
* utilizziamo una grafia chiara e pulita
Facciamo qualche prova da soli davanti ad uno specchio e, nel caso di volatiche al collo, scaturite dall’emozione, suggerisco  un foulard alle Signore (di solito gli uomini indossano giacca e cravatta)
E, ricordiamoci sempre di rivolgere lo sguardo a tutta la platea senza mai focalizzarci ln una  sola direzione.  
Questo è proprio l’ABC!
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Diffidare delle imitazioni

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 11 Aprile 2011
I clienti sono stati informati che per adattare una campagna stampa ad una campagna affissioni non è sufficiente tirare l’angolo del file ma bisogna rimettere a posto tutti gli elementi per quel tipo di azione specifica? Tocca al consulente informare il cliente di tutto questo, educarlo alla comunicazione e alle sue tecniche preavvisandolo dei risultati che non saranno mai ….”fantasmagorici”!
Le associazioni di categoria dei comunicatori si battono da anni  per difendere una professionalità che per  competere seriamente deve essere multidisciplinare. La formazione va sempre aggiornata e un valido comunicatore deve conoscere un po’ prima degli altri le tendenze, nuove tecniche, nuovi media e saper sempre prendere per mano il cliente. 
Allora come è possibile che ancora tante aziende si facciano guidare da comunicatori improvvisati? solo perchè costano meno? 
Un’intuizione geniale può essere vincente se sviluppata in modo razionale e con un piano di fattibilità  
a monte…….non è detto che il solo utilizzo di un testimonial per supportare un prodotto porti a buoni risultati, anzi, spesso non ci si ricorda del prodotto ma solo del testimonial.
Non siamo piloti solo perchè abbiamo un’automobile sportiva o grandi sarti solo perchè sappiamo cucire un bottone! Quindi, gente, diffidate delle imitazioni.
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La relazione con la rete è sempre più forte.

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 4 Aprile 2011
Il ruolo della rete nella ricerca di informazioni
Nell’era dell’irreversibile affermazione del digitale e dell’integrazione tra on line e off line, il consolidamento della relazione consumatore / brand è sempre più forte.
Il grafico proposto (Report 2010 Osservatorio Multicanalità) evidenzia come il consumatore  dal 2007 al 2010 abbia utilizzato la rete  per ricercare informazioni su prodotti o servizi.

In particolare cresce il numero di persone che dichiarano  di utilizzare Internet per confrontare i prezzi prima  di fare acquisti (18% della popolazione italiana) e la ricerca riguarda anche i punti vendita: infatti, il 16% sceglie in quali recarsi per effettuare i propri acquisti.
Ma il consumatore giudica, posta, recensisce, non si limita solo a cercare informazioni e, soprattutto negli ultimi anni, viaggia!
La possibilità data ad ogni “turista” munito di connessione alla rete di esplorare la sua meta, di leggere opinioni e suggerimenti, ha cambiato il comportamento del viaggiatore sia nella pianificazione del viaggio che nella programmazione e gestione pratica.
C’è una reperiblità infinita di materiale su ogni destinazione:  servizi di social networking e photo sharing , blog, forum, siti di recensioni  mappe, data base aggiornati in tempo reale dagli stessi utenti, come Trip Advisor o Yelp. 
Insomma le tecnologie digitali negli ultimi anni hanno modificato il comportamento del consumatore che prova, sperimenta e che scambia idee ed opinioni nel web 2.0. 
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