Dora Vanelli – Comunicare l'Impresa
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Archive for ‘Archivio’

Pinwords in aiuto a Pinterest

By: doraVanelli \ Comments: 1 \ Date: 28 Ottobre 2012
Pinterst  è una startup di  Palo Alto che ben presto è diventato un social network dedicato alla condivisione di immagini.
Le boards (bacheche) sono le idee centrali del social network:  funzionano da raccoglitori pubblici, quindi visibili a tutti, di immagini tematiche, condivise dalla rete o generate dagli utenti,  che permettono la connessione tra persone aventi gli stessi gusti e interessi.
Grazie al buon riscontro in termini di numeri e all’usabilità della piattaforma, Pinterest è diventato un canale promozionale sempre più appetibile, e non sono pochi i brands ad avere pinnato i loro prodotti. 

Visto il carattere prettamente visuale del social network, Pinterest è utilizzato  da  aziende che operano in settori come arte , design, moda, arredamento, fotografia, ma non solo.

Utilizzando  PinWords.com si può dare all’immagine pinnata un messaggio forte e chiaro e altamente ripinnabile.
Pinwords, infatti, consente di sovrapporre  note, didascalie, poesie, racconti, le citazioni sulla parte superiore delle immaginie trovo che sia uno strumeto utile e creativo.
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THE BODY WORLDS a Milano.

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 26 Ottobre 2012
E’ un percorso, un vero  proprio viaggio alla scoperta del corpo umano.
L’anatomopatologo Gunther von Hagens è l’ideatore della tecnica di plastinazione che è un procedimento che permette la conservazione del corpo umano tramite la sostituzione dei liquidi con polimeri di silicone. 
Questo rende i reperti organici rigidi ed inodori, mantenendo inalterati i colori. 
BODY WORLDS presenta a Milano alla Fabbrica del Vapore un allestimento mai visto prima in Italia, anche se a Roma, in aprile 2012, io ho potuto visitare la mostra e l’ho  trovata fantastica. 
In 2000 mq è possibile vedere oltre 200 elementi, tra organi, sezioni e corpi interi plastinati. 
BODY WORLDS è basata su un proprio unico e straordinario programma di donazione dei corpi curato
dall’Institute for Plastination, che conta più di 13000 donatori iscritti, tra cui nove italiani. 
La mostra è aperta tutti i giorni, con orario continuato dalle 10 alle 20. 
Giovedì e sabato l’apertura è prolungata dalle 10 alle 23

Body Worlds

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La struttura dell’Iki

By: doraVanelli \ Comments: 3 \ Date: 19 Ottobre 2012
Alla società occidentale, proiettata su tempi veloci, sul mordi e fuggi, sui colori forti e spesso urlati non è facilmente comprensibile la virtù della riflessione e delle sfumature delicate.
Cosa significa Iki?
Non c’è un termine esatto per tradurlo proprio perchè non siamo abituati a viverne il senso.
Lo scrittore giapponese, Kuki Shuzo ci può aiutare a capirne il significato.
Per Kuki Shuzo questa parola riassume l’essenza della cultura giapponese in quanto racchiude in sé seduzione, energia spirituale, rinuncia. 
Tre virtù tradizionalmente espresse dalle figure emblematiche del Giappone: la geisha, il samurai, il bonzo.
Il barone Shuzo (1888-1941)  era un vero dandy, nobile, ricco, intelettuale, colto, affascinante, poliglotta e cosmopolita. Conosceva l’inglese, il francese, il latino, il greco, il sanscrito, il tedesco, viaggiava assiduamente e coltivava la conoscenza delle arti (pittura, scultura, musica, architettura) 
Il concetto di Iki sintetizzato da Shuzo è lo spazio teso tra un desiderio e la sua soddisfazione.
Non è il godimento dell’appagamento, ma il gioco dell’attesa.
Non è la passione sconvolgente ma il desiderio moderato che assapora le gioie della vita con elegante distacco.
Una persona “iki” si distingue per la sua pacatezza, per il garbo dei suoi gesti, per il suo portamento elegante. La sensualità che sprigiona non ha nulla a che fare con la civetteria volgare, non è una bellezza appariscente  ma misurata.
Il senso di equilibrio sotteso al concetto di Iki genera serenità e tensione al tempo stesso ma è ben lontano dalla foga, dall’ostentazione e dal bosogno di apparire che  caratterizzano la cultura occidentale.

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Chanel N.5 sdogana l’uomo

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 16 Ottobre 2012

Era ora che la Maison, per il suo profumo cult, Chanel n 5, sostutuisse le ambasciatrici iperfemminili che dopo Marylin Monroe non sono  mai riuscite a incarnarne la vera essenza, lasciando una scia di perfezione asettica e ben poco sensuale.
La scelta di Bred Pitt la trovo perfetta: un video intenso e diretto senza una trama o una storia. 
La storia è la voce profonda e vigorosa di un uomo che in una sorta di discorso introspettivo può dire davvero tutto ciò che vuole, mentre il pubblico femminile non si sognerebbe mai di contraddirlo!
Il filmato è stato girato da Joe Wright 

“Non è un viaggio, tutti i viaggi finiscono ma noi andiamo avanti, il mondo gira e noi giriamo assieme a lui, i progetti svaniscono, i sogni prendono il sopravvento, ma ovunque vada ci sei tu, la mia sorte, il mio destino, la mia fortuna….Chanel N5….inevitabile”

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La leadership informale

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 10 Ottobre 2012

Jon Katzenbach e Zia Khan sono gli autori del libro sulla leaderschip informale dal titolo:
Leading Outside the Lines

Senior partner alla Booz&Company il primo e Vice Presidente strategico della Fondazione Rockefeller, il secondo,  delineano come il controllo gerarchico all’interno di un’organozzazione avvenga attraverso la condivisione di valori.
La capacità di guidare le azioni delle persone spesso esula dal ruolo riconosciuto che si ha perchè si può essere dei buoni leader anche al di fuori dell’organigramma aziendale.

Gli autori sottolineano che l’organizzazione ottimale è quella in cui l’aspetto formale e quello informale si integrano e compenetrano.

La leadership informale si fonda sui valori e non sulle regole, fa leva  sulla fiducia e sul senso di appartenenza delle persone che capiscono  da sole cosa è meglio per l’azienda anche se non è formalmente scritto.

In vendita su Amazon in tutti i formati 

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L’awareness di una istituzione culturale

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 9 Ottobre 2012

Anche le istituzioni culturali sono attente alla loro brand reputation.

E in un momento di contrazione dei finanziamenti pubblici, queste realtà per rivolgersi ad interlocutori privati, devono attuare veri piani di marketing e ragionare in termini di vision, obiettivi e reputation.

E’ stata fatta un’analisi sulla percezione del marchio “associazione culturale” su un campione di 1600 persone, altamente scolarizzate e appassionate di arte.

La classifica dell’awareness che ne che emerge, è la seguente:

1 Teatro alla Scala a Milano e Galleria degli Uffizi a Firenze (93%)
2  Biennale di Venezia (85%)
3  Pinacoteca di Brera di Milano  (75%)
4  Palazzo Grassi di Venezia (74%) e Palazzo Reale di Milano (74%)
5  Palazzo Ducale di Genova (69%)
6  Triennale di Milano (67%)
7  Castello di Rivoli di Torino (58%)
8  Palazzo delle Esposizioni di Roma (55%)
9  La Venaria Reale di Torino (50%)
10 Museo del Novecento di Milano (43%)
11 Fondazione Musei Civici di Venezia (36%)
12 PAC di Milano (35%)
………..
fino ad arrivare al Mambo, Museo Arte Moderna di Bologna (19%) in 23° posizione.

Fonte completa dell’articolo da: Pubblicità Italia N 7-2012

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A Parigi in mostra i capelli

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 7 Ottobre 2012
Il Musée du Quai Branly di Parigi dedica una mostra ai capelli, esplorandone sia gli aspetti antropologi che gli aspetti più frivoli.
Fino a luglio 2013, la mostra indaga temi intimi e sociali che abbracciano questo universo.
L’idea di base è che gli individui e i gruppi sociali mostrano la loro personalità attraverso l’acconciatura,
europei e non europei di ieri e di oggi, culture diverse a confronto esplorate sulla base delle loro acconciature, grazie a bronzi, marmi, sculture e ritratti. Si entra poi nella parte dedicata alle ‘frivolezze’: attraverso opere d’arte e oggetti si esplorano le diverse forme fisiche e simboliche dei capelli fino a giungere allo spazio dedicato alle cure del capello nelle diverse culture.
Una buona occasione per visitare questa splendida struttura che si trova sotto alla Tour Eiffel  al n37 di quai Branly,

Tutte le informazioni all’home page del Museo
Cheveux chéris-Mostra

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Fine settimana del contemporaneo. A Reggio Emilia la Collezione Maramotti offre cinquanta posti, tra musica, arte e teatro

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 1 Ottobre 2012

Nel prossimo week end, in occasione dell’ottava giornata del contemporaneo,  la Collezione Maramotti di Reggio Emilia, ha deciso di fare uno strappo alla regola: l’opening della mostra di Jules De Balincourt “Parallel Universe” sarà aperto anche al pubblico, e non solo su invito come accade normalmente.

Una serie di appuntamenti in due proposte riservate alle prime cinquanta persone che ne faranno richiesta per ogni opzione, all’indirizzo info@collezionemaramotti.org o telefonando allo 0522/382484.

Per il programma delle giornate Collezione Maramotti

Jules De Balincourt, Big Global Painting, 2012, courtesy Collezione Maramotti
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Una Campagna Web in stile Benetton

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 27 Settembre 2012
La fondazione UNHATE ha scelto il problema della disoccupazione giovanile, lanciando questa campagna che invita giovani dai 18 ai 30 anni  disoccupati,  ad inviare i loro progetti per farli giudicare dalla comunità online. 
L’iniziativa è lanciata da una campagna mondiale che mostra i ritratti di giovani NEET (Not in Education, Employment or Training) e promuove un contest che intende incoraggiare 100 di questi giovani under 30 offrendo loro la possibilità di concretizzare, finanziandolo, un loro progetto in ambito artistico, commerciale o industriale coerente con la filosofia ed i valori della Fondazione UNHATE.
La durata del Contest va dal 18 settembre al 14 ottobre, data entro cui dovranno pervenire alla Giura tutti gli elaborati
 
I migliori 100 progetti riceveranno un contributo di 5.000 Euro e dovranno essere realizzati nei 6 mesi successivi dal loro avvio.
Una provocazione in pieno stile Benetton che mi piace moltissimo.
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