L’Italia è indietro nelle conoscenze hi-tech
Share OnNon che mi meravigli, ma dal Rapporto Eurostat emerge il forte deficit del nostro paese nelle conoscenze hi-tech rispetto agli altri europei: peggio di noi solo Bulgaria, Romania e Grecia, mentre con Cipro e Polonia finisce quasi in pareggio
Per quanto riguarda il caso italiano, si comincia con il numero delle persone in grado di utilizzare quotidianamente un computer.
Nella fascia dai 16 ai 74 anni, poco più del 60% dei cittadini è in grado di sfruttare un computer per operazioni base, un dato superiore solamente a Grecia, Bulgaria e Romania, battuto invece da tutti gli altri stati membri. Addirittura peggiore è il risultato se la fascia viene ridotta ai 16-24 anni, dove si pensa alberghino gran parte dei cosiddetti “nativi digitali“: la percentuale sale sì al 90%, ma si perdono posizioni in classifica perché lo Stivale è superato agilmente dalla Grecia.
Non va assolutamente meglio qualora si decida di indagare le competenze italiane su operazioni di semplicissima risoluzione davanti a schermo, tastiera e mouse. Poco più del 50% dei cittadini riesce a spostare correttamente un file da una cartella all’altra, solo il 30% riesce a inserire una formula in un foglio elettronico e poco più del 20% è in grado di realizzare una presentazione multimediale.