Non dirti che sei bravo
Share OnPartiamo dal dato di fatto che sentirsi dire che sei meritevole e competente è diverso che dirselo da soli. Eppure tanta gente, ancora oggi, si “loda e si imbroda”.
Se nei primi 10 minuti che parliamo con una persone ci facciamo un’opinione di lei, è necessario avere la consapevolezza di quanto sia importante come ci presentiamo e l’impressione che diamo ai nostri pubblici esterni (sia nel privato che sul lavoro)
L’ essere umano in base a sensazioni, emozioni, momenti in cui la mente associa qualcuno a qualcosa tende sempre a incasellare e a dare etichette.
Con il nostro comportamento e in modo spesso inconsapevole siamo noi a comunicare agli altri la percezione di chi siamo. E se gli altri percepiscono diversamente da quanto vogliamo è un problema eclusivamente nostro, del messaggio più o meno chiaro che abbiamo inviato loro.
Dipende solo da come ci poniamo e da come sappiamo gestire il nostro personal “brand”, per fare emergere i punti di forza e non di debolezza, quei tratti caratteriali che ci contraddistinguono rendendoci unici.
Mattia Soragni delinea in queste slide cosa fare e non fare per il mantenimento di una buona reputazione personale: personal brand
Luigi Centenaro e Tommaso Sorchiotti invece hanno scritto un libro che suggerisco a tutti.
“Personal Branding. L’arte di promuovere e vendere se stessi online (Web & marketing 2.0)”
Personal branding