Non paghi se dai consigli
Share OnL’ultima declinazione del Tryvertising la troviamo a Budapest.
Si inaugura un supermercato davvero speciale aperto solo agli utenti che si iscrivono.
Per accedervi basta registrarsi, inizialmente su invito e poi attraverso una scheda di compilazione on line, pagare un’ iscrizione annuale di 5 euro e una quota annuale di 20 euro.
Tra gli scaffali si trovano prodotti di ogni categoria merceologica e arrivati alla cassa, esibendo la tessera di appartenenza al club, non si paga.
Per non ricondurre tutto a semplici operazioni di sampling una volta provati, i prodotti verranno “analizzati” e al negozio si dovranno fornire suggerimenti ma anche critiche. La visita seguente sarà legata infatti ai commenti che si rilasciano attraverso questionari on line sulle cose prese la volta precedente.
Partiamo dal concetto che a tutti piace sentirsi speciali.
Ricevere 20 gr di biscotti non ci gratifica. Riceverne una versione integrale, personalizzata, riservata solo a “noi del club” ci fa sentire, invece, clienti di riguardo.
Ricevere un campione dall’evidente valore di qualche centesimo spesso ci indispone. Ricevere un oggetto il cui retail value sia invece significativo ci lascia piacevolmente sorpresi e coinvolti.
Non sono i prodotti ma le emozioni che suscitano a fare la differenza.
Se facciamo una semplice operazione di sampling il successo si baserà esclusivamente sulle performances miracolose del prodotto ma per il tryadvertising l’obiettivo è la costruzione di un rapporto emotivo. Dare la possibilità di esprimere il proprio parere, di contribuire allo sviluppo del prodotto e alla crescita dell’azienda, sentirsi parte integrante dell’azienda stessa.
Sembrano concetti ovvi ma purtroppo non lo sono ancora!