Social media e PMI: quali i nodi da sciogliere
Share OnDa uno studio condotto dall’Università IULM di Milano su 720 aziende di svariati settori merceologici e posizionate sul territorio nazionale, emerge che meno del 10% delle piccole aziende utilizzano i social media e che circa il 35% delle medie imprese ha aperto un canale su uno di questi mezzi senza troppa cognizione di causa e capacità di gestione degli strumenti web.
Ma perchè le PMI che costituiscono più del 90% del totale delle imprese italiane e realizzano quasi il 70% del PIL nazionale stentano ad affidarsi a professionisti per relazionarsi al meglio ed utilizzare il web 2.0 come strumento di business?
Da dove scaturisce questa diffidenza nei confronti del mondo della comunicazione?
Spesso mi sono chiesta perchè questa riluttanza, questo timore di spendere male i propri soldi senza valutare che si tratta di un “investimento” a medio-lungo termine.
Per instaurare un dialogo si deve parlare lo stesso linguaggio ma per dialogare dobbiamo prima capirci e acquisire fiducia, questo vale nella vita di tutti i giorni.
Allora mi dico che devo tener ben presente chi ho davanti: uomini che hanno lavorato 15 ore al giorno per 30 anni per costruire la loro realtà, fatta di sfide, di sacrifici che hanno coinvolto l’intera famiglia, di determinazione e costanza nel navigare i marosi della crisi economica, sospinti sempre da un’ inesauribile passione.
Uomini con la volontà di guardare avanti ma a loro modo (facendo fatica a comprendere la velocità del cambiamento del “mondo” attuale) che investono in ricerca, sviluppo e formazione ma che alla parola “marketing” sobbalzano sulla poltrona.
Talvolta hanno modi di fare non diplomatici e spicci, hanno sempre poco tempo per ascoltarti (poco tempo “da perdere”) e tu, professionista, devi essere sensibile e interpretare le loro aspettative ma soprattutto focalizzare velocemente di cosa abbia bisogno l’azienda.
La nostra fatica è questa: dosare gli interventi e le azioni concrete, avendo chiare le strategie di fondo che andremo loro a comunicare passo dopo passo, calandoci nella loro realtà fatta di cose “pratiche”.
Solo dopo aver acquisito la loro fiducia, forse, ci daranno carta bianca sulla gestione della brand reputation aziendale per poi approcciare il mondo internet in modo intelligente e costruttivo.