Indovina chi viene a cena?
E la nostra città presenta un’altra splendida mostra che richiamerà sicuramente altrettanto pubblico di quelle di Escher o di Wermeer.
Dal 25 marzo nelle sale di Palazzo Fava, una grande monografica sul pittore americano Edward Hopper, curata da Barbara Haskell in collaborazione con Luca Beatrice.
Sessanta opere di questo superbo disegnatore (1882-1967) che coprono l’intero arco della sua carriera artistica dagli acquerelli parigini d’inizio Novecento ad alcuni dei più celebri scorci americani.
La mostra è una partnership culturale con il Whitney Museum of American Art di New York, la Fondation de l’Hermitage di Losanna e Arthemisia Group.
La carriera di Hopper è stata infatti particolarmente legata al museo Whitney di New York, che ospitò, oltre che la prima mostra dell’artista nel 1920 presso il Whitney Studio Club, anche quelle degli anni successivi.
La moglie Josephine, dopo la morte del pittore, donò al museo l’intera eredità dell’artista comprendente oltre 2500 opere.
Assolutamente da vedere, fino al 24 luglio, a Bologna!
Così come scrisse Henri Poincaré: “Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove”
Mi sono imbattuta su un articolo on line sul bacio:
“Il bacio: l’unità di misura dell’amore”
Interessante o scontato? mi sono chiesta, così l’ho letto.
In effetti trovo che il bacio sia un vero e proprio barometro della coppia che stabilisce lo stato di fatto e di “salute” della coppia stessa.
La durata e l’intensità del bacio ne misura “la temperatura”.
Prove neurologiche recenti suggeriscono che il contatto fisico fra partners può elevare i livelli di eccitazione, attivando sistemi di ricompensa e motivazionali del cervello e avviando il rilascio di neurotrasmettitori, oppioidi e altri neuroormoni.
Prove neurologiche a parte, credo sia il gesto più sensuale in assoluto, irrinunciabile che ti attraversa la pelle.
Solo il 50% dell’umanità in realtà pratica il bacio come forma di scambio affettuoso.
In certe culture dello Zambia si teme con il bacio di perdere l’anima, la quale se ne andrebbe con il respiro proprio durante il gesto di baciare; in altre tribù del Niger baciarsi è proibito con la pena della flagellazione; Pigmei e Tonga lo considerano una pratica sporca perché antigienica e veicolo di malattie; i Polinesiani avvicinano il viso a quello del partner unicamente per annusarlo. Infine, in India, il bacio è scandaloso e nei film praticamente censurato.
Ma il bacio non si cerca, il bacio si dona, nasce spontaneo e nel bacio c’è intreccio, complicità.
Non sempre si incontrano partner che sappiano baciare bene o come piaccia a noi ma quando ti bacia quello “giusto” beh…la differenza la capisci.
Dammi mille baci e poi cento,
poi altri mille e poi altri cento,
e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora.
Infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia,
altereremo i conti o per non tirare il bilancio
o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio,
quando sappia l’ammontare dei baci.
(Catullo)