Dora Vanelli – Comunicare l'Impresa
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05Mag

Indovina chi viene a cena?

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 5 Maggio 2016
La chiamano “social eating” ed è la nuova tendenza che conduce dei perfetti sconosciuti a stare a tavola in compagnia.
Alessandro Grampa , fondatore di Suppershare dice : “Basta creare un menù, impostare l’offerta per coprire i costi e aprire la propria a casa agli ospiti che si autoinvitano”
E’ un nuovo modo di comunicare oltre che di mangiare, l’obiettivo è riavvicinare alla tavola;
su Ma’Hidden Kichen Supper Club  di sconosciuto c’è anche l’indirizzo.
Ci si iscrive i primi 10 si aggiudicano il posto e dove si terrà questa “food experience”viene svelato il giorno prima.
Tutto ciò mi rende un po’ perplessa, ci penserò su.

 

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10Mar

DAL 25 MARZO EDWARD HOPPER A BOLOGNA

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 10 Marzo 2016

E la nostra città presenta un’altra splendida mostra che richiamerà sicuramente altrettanto pubblico di quelle di Escher o di Wermeer.

Dal 25 marzo  nelle sale di Palazzo Fava, una grande monografica sul pittore americano Edward Hopper, curata da Barbara Haskell in collaborazione con Luca Beatrice.

Sessanta opere di questo superbo disegnatore  (1882-1967) che coprono l’intero arco della sua carriera artistica dagli acquerelli parigini d’inizio Novecento ad alcuni dei più celebri scorci americani.

La mostra è una partnership culturale con il Whitney Museum of American Art di New York, la Fondation de l’Hermitage di Losanna e Arthemisia Group.

La carriera di Hopper è stata infatti particolarmente legata al museo Whitney di New York, che ospitò, oltre che la prima mostra dell’artista nel 1920 presso il Whitney Studio Club, anche quelle degli anni successivi.
La moglie Josephine, dopo la morte del pittore, donò al museo l’intera eredità dell’artista comprendente oltre 2500 opere.

Assolutamente da vedere, fino al 24 luglio, a Bologna!

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08Mar

ASSONANCE DESIGN

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 8 Marzo 2016


Così come scrisse Henri Poincaré: “Creatività è unire elementi esistenti con connessioni nuove”


Desidero, oggi, presentare un progetto in cui credo molto e a cui sto collaborando che è
Assonance design, un giovane marchio nato dall’idea di Elisabetta de Ritis Patrizi.
Dopo una  ventennale esperienza nel mondo della grafica pubblicitaria e da sempre appassionata di arte e design, Elisabetta de Ritis Patrizi ha sviluppato un progetto di merchandising esclusivo, creando  una linea di bijoux  e oggetti per la tavola ispirandosi ai colori e alle decorazioni di Palazzo Patrizi, di Piazza San Luigi dei Francesi a Roma.
La sua idea è stata quella di comporre un grande progetto in divenire costante;
innamorata della collezione Meissen di porcellane, ha creato “Cunegonda”,una linea per la tavola (sottopiatti e sottobicchieri) e una linea di bijoux che si possono acquistare solo all’interno del Palazzo e presto anche on line.



Il servizio Meissen, conservato nella sala da pranzo di Palazzo Patrizi, è composto di quasi 200 pezzi e fu ricevuto in dono nel 1796 dal padre di Cunegonda di Sassonia che sposò Giovanni Patrizi.
La manifattura reale di Sassonia di Meissen lo realizzò appositamente per lei con decoro “uccelli”.
La collezione è compatta, mai smembrata ed è un vero “unicum”. 
Ora, i pappagalli, le gru, le beccacce, i pavoni e tanti altri bellissimi pennuti, si staccano dalle porcellane per spiccare voli propri su tavole apparecchiate e sugli accessori firmati Assonance design.
Un altro soggetto su cui Elisabetta de Ritis Patrizi si è  concentrata sono  i fiori, decorazioni  a tempera delle pareti della sala da pranzo della metà del XVIII secolo. Dagli anemoni, dai petali d’oro e foglie d’acanto in tono azzurro su fondo color dell’aria sono nati bijoux, orecchini e collane e spille di rara  raffinatezza

  

 Assonance Design – Palazzo Patrizi-Piazza San Luigi dei Francesi n.37- 00186 Roma

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31Gen

Ode al bacio

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 31 Gennaio 2016

Mi sono imbattuta su un articolo on line sul bacio:
“Il bacio: l’unità di misura dell’amore”

Interessante o scontato?  mi sono chiesta, così l’ho letto.

In effetti trovo che il bacio sia un vero e proprio barometro della coppia che stabilisce lo stato di fatto e di “salute” della coppia stessa.

La durata e l’intensità del bacio ne misura “la temperatura”.
Prove neurologiche recenti suggeriscono che il contatto fisico fra partners può elevare i livelli di eccitazione, attivando sistemi di ricompensa e motivazionali del cervello e avviando il rilascio di neurotrasmettitori, oppioidi e altri neuroormoni.

Prove neurologiche a parte, credo sia il gesto più sensuale in assoluto, irrinunciabile che ti attraversa  la pelle.

Solo il 50% dell’umanità in realtà pratica il bacio come forma di scambio affettuoso.
In certe culture dello Zambia si teme con il bacio di perdere l’anima, la quale se ne andrebbe con il respiro proprio durante il gesto di baciare; in altre tribù del Niger baciarsi è proibito con la pena della flagellazione; Pigmei e Tonga lo considerano una pratica sporca perché antigienica e veicolo di malattie; i Polinesiani avvicinano il viso a quello del partner unicamente per annusarlo. Infine, in India, il bacio è scandaloso e nei film praticamente censurato.

Ma  il bacio non si cerca, il bacio si dona, nasce spontaneo e nel bacio c’è intreccio, complicità.
Non sempre si incontrano partner che sappiano baciare bene o come piaccia a noi ma quando ti bacia quello “giusto” beh…la differenza la capisci.
Dammi mille baci e poi cento,
poi altri mille e poi altri cento,
e poi ininterrottamente ancora altri mille e altri cento ancora.
Infine, quando ne avremo sommate le molte migliaia,
altereremo i conti o per non tirare il bilancio
o perché qualche maligno non ci possa lanciare il malocchio,
quando sappia l’ammontare dei baci.
(Catullo)

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