Halloween, tempo di streghe, zucche e fantasmi
Ma è tempo anche di teschi e non solo per questa festa d’importazione.
For the Love of God, il teschio tempestato di diamanti opera dell’artista inglese Damien Hirst è stato esposto a Palazzo Vecchio, a Firenze, dal 26 novembre 2010 al 1 maggio 2011 con mostra prorogata di un mese.
For the Love of God è un calco di platino di un teschio umano in scala reale tempestato di più di 8.000 diamanti al massimo grado di purezza o con pochissime imperfezioni, per un totale di 1.106,18 carati. Un successo inimmaginabile.
Un tempo era il simbolo dei pirati, delle rockstar, dei bad boy, ora il teschio viene proposto in ambienti “chic” come emblema fashion e superglam, puntando su mirate operazioni di comunicazione.
La Skull’s mania è stata lanciata nell’olimpo della moda da Alexander McQueen nella sua ultima sfilata prima di morire, e reinventata da case di moda che lo hanno declinato in t-shirt, gioielli, scarpe, borse, foulard, ecc..
Tutto questo per dire cosa? Che la testa del morto è presente ovunque, anche sugli accessori tecnologici, vedi cover per gli I-Phone, cuffie per lettori musicali, gingilli per sofisticati geek.
Poteva il marketing non acchiappare questa opportunità? A trasformare un simbolo funereo in un messaggio scanzonato e vivifico?
A dire il vero lo skull style si è da tempo imposto nel mondo della moda conferendogli un’allure rock ma anche ironica. Infatti, per quanto il teschio nell’immaginario sia legato al mondo noir, è stato sdoganato, sdrammatizato e reinventato e questo mi piace, non solo ad Halloween.
Chissà se prima o poi si farà un’operazione del genere con Babbo Natale? :))