Dora Vanelli – Comunicare l'Impresa
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18Nov

Registro delle opposizioni: forse non tutti sanno che ….

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 18 Novembre 2011
Istituito con il DPR 178/2010 è un servizio di tutela del cittadino, il cui numero telefonico è presente negli elenchi pubblici  e consente di decidere di non voler più ricevere telefonate per scopi commerciali o ricerche di mercato.
Chi non è mai stato bersagliato all’ora di cena o alla mattina del sabato da telefonate di gestori telefonici che ti informano che paghi un canone “troppo” alto, o da aziende agricole i cui oli o vini sono la panacea di tutti i mali?
Gli operatori di telemarketing iscritti ai servizi del Registro Pubblico delle Opposizioni devono sottoporre a pulitura le liste di numerazioni telefoniche, estratte dagli elenchi pubblici, che intendono contattare per fini commerciali.
Il Gestore elimina da tali liste le utenze degli abbonati iscritti al Registro.
I dati sono legittimamente utilizzabili da queste aziende in assenza di esplicito dissenso che si esprime compilando il modulo che ho linkato al post.

Registro delle opposizioni

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18Nov

Dal Blog la 27 Ora: l’agenda delle donne

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 18 Novembre 2011

Seguo sempre con interesse questo blog, anzi è nella mia Wish List.

Il post del Prof. Ferrera di oggi è da leggere e divulgare perchè analizza i punti chiave che il governo Monti dovrebbe toccare sul tema della conciliazione  fra responsabilità lavorative e familiari delle donne .

“Più condivisione fra uomini e donne nello svolgimento delle mansioni domestiche e di cura, più attenta valorizzazione dei talenti femminili a ogni livello professionale e «tassazione preferenziale» per il lavoro femminile”

Il discorso di Monti ha richiamato i punti essenziali di quell’ «agenda-D» rimasta finora lettera (quasi) morta nell’azione di governo anche se sono d’accordo con il Ministro degli Interni Anna Maria Cancellieri che è per l’abolizione dell’8 marzo, in quanto superato. E rispetto ad altri Paesi in cui senza stupore le donne diventano presidentesse e primo ministro, il nostro resta sempre un passo indietro sull’argomento.

Part time, nidi e fisco

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08Nov

E’ semplice essere d’accordo con i propri simili

By: doraVanelli \ Comments: 1 \ Date: 8 Novembre 2011
Stasera ho commentato un post di Giampiero Vecchiato sul blog di 4marketing.biz.
Il titolo è “diffondere la cultura della comunicazione”  
I primi sei mesi di quest’anno li ho dedicati ad un progetto familiare a cui tenevo molto: la realizzazione ex novo di una bellissima casa (scusate il giudizio di valore :))
A fine dicembre 2010 ho concluso una collaborazione e deciso di non cercarne delle nuove fino all’estate. Ora mi sono rimessa in “pista” come consulente esterno o con contratto a progetto .
Non sto a raccontare che in questi mesi ho mantenuto l’aggiornamento, scritto il mio blog, twittato e utilizzato tutti i SM necessari ecc..ecc… questo, è il pane quotidiano di un comunicatore. 
“E’ semplice essere d’accordo con i propri simili ” scrive Piero e io sono  pienamente d’accordo quando scrive che la comunicazione è un vastissimo continente e non esiste un paradigma universale che integri in una visione unitaria le varie discipline che la caratterizzano: dalla psicologia alla sociologia; dalla linguistica all’antropologia; dalla filosofia all’economia (compreso il marketing e la scienza del management).
Così come sono d’accordo con  le sue  valutazioni sul valore intrinseco della comunicazione, sugli skills relazionali e le competenze manageriali ma anche personali che un professionista della comunicazione deve possedere.
Ma quando a 44 anni con un’esperienza quasi ventennale nel settore ti senti proporre dell’accounting con tuo portafoglio personale condiviso (e il loro? ne hanno almeno uno?) oppure ti dicono che sei troppo “senior” e costi molto rispetto a stagiaires da “formare”(sfruttare?!) o ancora che il mercato in questo momento ha bisogno di commerciali d’assalto (mi sono sciroppata anche l’imprenditore rimasto allo yuppismo anni ’80), come fai a veicolare quello che SAI e cioè (citando sempre Piero) che “La comunicazione è essa stessa un fattore che, da una parte, crea valore perché valorizza il capitale intangibile dell’organizzazione (competenze, conoscenze, capitale relazionale, brand, reputazione, ecc.) e, dall’altra, diffonde valore perché rende esplicito ai pubblici, ai clienti e al mercato il reale valore intrinseco dell’organizzazione stessa”? 
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28Ott

Non paghi se dai consigli

By: doraVanelli \ Comments: 0 \ Date: 28 Ottobre 2011
L’ultima declinazione del Tryvertising la troviamo a Budapest.

Si inaugura un supermercato davvero speciale  aperto  solo agli utenti che si iscrivono.
Per accedervi basta registrarsi, inizialmente su invito e poi attraverso una scheda di compilazione on line, pagare un’ iscrizione annuale di 5 euro e una quota annuale di 20 euro.
Tra gli scaffali si trovano prodotti di ogni categoria merceologica e arrivati alla cassa, esibendo la tessera di appartenenza al club, non si paga.
Per non ricondurre tutto a semplici operazioni di sampling una volta provati, i prodotti verranno “analizzati” e al negozio si dovranno fornire  suggerimenti ma anche critiche. La visita seguente sarà legata infatti ai commenti che si rilasciano attraverso questionari on line sulle cose prese la volta precedente.

Partiamo dal concetto che a tutti piace sentirsi speciali.

Ricevere 20 gr di biscotti non ci gratifica. Riceverne una versione integrale, personalizzata, riservata solo a “noi del club” ci fa sentire, invece, clienti di riguardo.

Ricevere un campione dall’evidente valore di qualche centesimo spesso ci indispone. Ricevere un oggetto il cui retail value sia invece significativo  ci lascia piacevolmente sorpresi e coinvolti.

Non sono i prodotti ma le emozioni che  suscitano a fare la differenza. 
Se facciamo una semplice operazione di sampling il successo si baserà esclusivamente sulle performances miracolose del prodotto ma per il tryadvertising l’obiettivo è la costruzione di un rapporto emotivo. Dare la possibilità di esprimere il proprio parere, di contribuire allo sviluppo del prodotto e alla crescita dell’azienda, sentirsi parte integrante dell’azienda stessa.
Sembrano concetti ovvi ma purtroppo non lo sono ancora!




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